Coral Gardening, cosa si intende con restauro della barriera corallina alle Seychelles? Nel 1998 le barriere coralline dell’arcipelago delle Seychelles sono state gravemente colpite da un evento di sbiancamento di massa dei coralli.

In molte aree dell’arcipelago questo ha causato un vero e proprio collasso delle barriere coralline, pertanto, molti scienziati e associazioni hanno iniziato a lavorare al recupero dei coralli, al Coral Gardening delle Seychelles, per portarli ai livelli precedenti al 1998.

Perché è così importante il Coral Gardening alle Seychelles

Il Coral Gardening alle Seychelles e il recupero delle barriere coralline, con il progetto Reef Rescuers (RR) sull’isola di Praslin, sono stati sostenuti nel 2010 dall’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale. Questa operazione ha avuto un grosso successo e per questo è stata avviata una nuova fase con l’obiettivo di aumentare le azioni e costruire sui successi raggiunti.

La fase successiva proseguirà utilizzando il concetto di “Coral gardening”, testando nuove metodologie e impostando progetti di ricerca per ripristinare almeno 1 ettaro di barriera corallina degradata e coltivare almeno 50.000 coralli entro il 2026.

La nuova fase del progetto

La nuova fase del progetto del Coral Gardening è iniziata nel 2020, anche se le operazioni iniziali hanno subito notevoli ritardi a causa della pandemia di Coronavirus. Dal 2021 al 2022, la squadra di Reef Rescuers è stata in grado di erigere 4 vivai galleggianti di corde a mezz’acqua riforniti di oltre 8.000 coralli di due generi, Acropora e Pocillopora.

Inoltre, ricordiamo che dall’inizio del 2022, Reef Rescuers ha piantato più di 3.000 coralli sulla barriera corallina degradata intorno a Cousin Island. Nello specifico, sono state utilizzate due diverse tecniche, la cementazione delle colonie sulla barriera corallina e l’uso di strutture metalliche o telai di corallo.

In questo periodo, infine, sono state messe in atto anche numerose attività di formazione riguardanti l’ecologia e il ripristino delle barriere coralline, che hanno coinvolto anche i centri di sport acquatici, le scuole di Praslin e altri volontari.