Se la natura incontaminata, le tartarughe giganti, i fiori coloratissimi e il mare paradisiaco non vi sembrano sufficienti per viaggiare verso Seychelles eccovene un’altra. Andare a caccia di forzieri e dobloni d’oro nascosti nei covi dei pirati!

Non vi sembra un’ottima scelta economica e turistica per le vostre vacanze post Covid?

Forse la maggior parte di voi ha più familiarità coi pirati dei Caraibi grazie ai celebri film di Jhonny Deep. Dovete sapere invece che anche l’Oceano Indiano vanta una storia di tutto rispetto in fatto di pirati, bucanieri e corsari.

Scopriamo insieme qualcosa in più sui pirati delle Seychelles. I loro tesori, le loro avventure e vediamo come dare un tocco in più di avventura alla vostra vacanza!

 

La storia della pirateria a Seychelles

 

Ovunque nel mondo viaggiassero le navi della Compagnia delle Indie Orientali, lì si trovano i pirati. E quale posto migliore della rotta del Sol Levante per attaccare galeoni ricolmi di pietre preziose, spezie e profumi?

La prima pirateria ad essere debellata fu proprio quella Europea che, anziché darsi per vinta, decise di veleggiare verso Oriente e mettere la fonda a nord del Madagascar e a Seychelles. Questi pirati quindi non erano poveri malgasci ma tagliagole europei della peggior risma, provenienti da Francia, Olanda, Inghilterra, Scozia, Irlanda e anche dalla costa est degli Stati Uniti.

Già a partire dal 1600 i pirati delle Seychelles e del Madagascar intercettavano le navi dirette alla corte dei Moghul tanto da mettere in serio pericolo gli accordi commerciali tra i regni europei la corte del Gran Mogol. Per questa ragione i re inglesi e francesi inviarono intere flotte a caccia di pirati nell’Oceano Indiano. L’impresa però non era delle più facili. I pirati delle Seychelles infatti avevano a loro disposizione veloci galeoni dotati di velature arabe e indiane, le migliori in commercio. Nonostante ciò, l’ebbero vinta i regnanti europei e nel XVIII secolo i pirati si videro costretti a cercare accordi coi regnanti. Un accordo con la casa dei Savoia li dotò di lettere di marca che ne attestarono il regolare servizio al servizio del sovrano contro la pirateria più bieca e illegale. Grazie a questa lettera, se fossero stati catturati dalle navi inglesi e francesi, non sarebbero stati impiccati come fuorilegge ma trattati da prigionieri di guerra.

 

Il tesoro del Capitano La Buse

 

I pirati delle Seychelles divennero molto famosi e ancora oggi ci sono moltissime tracce della loro presenza sull’isola: moschetti, attrezzature da campo e cimiteri marini.

Secondo una leggenda, il celebre pirata La Buse prima di essere impiccato dai francesi a Reunion, incise la mappa del luogo in cui aveva seppellito il suo tesoro su un criptogramma. Si tratta di quattro frammenti che se uniti avrebbero composto una medaglia con la mappa. Moltissimi cacciatori di tesori nel corso degli anni hanno setacciato le isole alla ricerca di questi frammenti senza successo. Gli anziani abitanti delle Seychelles raccontano ancora storie di pirati e cercatori di tesori. E se chiedete loro del tesoro del Capitano La Buse vi risponderanno che il suo solo e unico tesoro erano le isole Seychelles stesse, i diamanti e gli zaffiri erano i riflessi del mare l’oro i riflessi della sabbia.

 

In vacanza a caccia di tesori

 

Ma esistono davvero questi tesori, al di fuori delle metafore? Ma certo!

Sicuramente non è facile trovarli anche perché chi si è imbattuto in loro nel corso dei secoli non è andato a sbandierarlo ai quattro venti. Nei secoli ci furono alcuni “cercatori autorizzati” come il militare inglese Reginald Cruise-Wilkins che per quasi trent’anni ridusse la spiaggia di Bel Ombre a Mahè a un colabrodo nel tentativo di trovare il covo di La Buse.

Per tutti coloro che intendono dare un tocco di avventura piratesca alla loro vacanza invece, consigliamo qualcosa di meno impegnativo come un tour organizzato sulle tracce dei pirati. Potrete trovare i luoghi delle loro epopee, vedere gli oggetti di uso quotidiano e sentir narrare le loro storie da professionisti così da soddisfare tutte le vostre curiosità.

Il sito più importante è appunto a Bel Ombre, presunto covo di La Buse. Sull’isola di Moyanne è stata rinvenuta una misteriosa tomba del XVIII sec legata a una storia di pirati. Nel cimitero di Union Estate sono sepolti diversi pirati. A Praslin potrete cimentarvi nel National Heritage Treasure Trail, un percorso dedicato ai pirati dove scorgere alcuni misteriosi cimeli semisepolti nella foresta.

E se non riuscite a trovare un forziere stracolmo di dobloni poco male: potrete consolarvi con i tesori naturali delle Seychelles che no